Ha vinto la Libertas ma è stata davvero una festa, quella andata in scena ieri al “PalaModigliani” dove si giocava l’attesissimo derby di Livorno.
C’era una grande attesa, con gli spalti gremiti già due ore prima della palla a due, in uno splendido palazzo reso ancor più tale dallo spettacolo offerto dai supporters amaranto e della Triglia che schiaccia, attesa non certo andata delusa. Sul parquet non si affrontavano i mitici Jeelani, Addison, Restani e Rolle, ma Ricci, Forti, Loschi e Rubbini, ma sulle tribune, esaurite da oltre due settimane, c’erano oltre 8000 persone, cifra mai raggiunta ai tempi in cui le due squadre si sfidavano in Serie A, quando si giocava nel vetusto palasport di Via Allende.
A raccontare la grande attesa per questa sfida anche la presenza di un appassionato di vecchia data, un pasdaran libertassino, il professore della Bocconi di Milano Massimo Morelli, livornese di nascita che è tornato ad un derby dopo oltre 30 anni. Direte voi, e dov’è la notizia? La notizia è che Massimo è un non vedente che, supportato dal fratello Gianfranco, non si è perso un frame dello spettacolo offerto dalle due squadre.
Oltre a lui, tante, tantissime, vecchie glorie, tra cui la bandiera Pielle Claudio “Bomba” Bonaccorsi, e quella libertassina, quell’Alessandro Fantozzi che nella scorsa stagione venne esonerato dalla “doppia l” proprio dopo una cocente sconfitta nella stracittadina. Un esonero non ancora digerito, come l’ex play anche della nazionale ha raccontato in una recente trasmissione televisiva, ma che comunque non gli ha impedito di rispondere al richiamo della foresta, leggi derby.
Più che sul parquet, lo spettacolo si è visto sulle tribune, con una leggera, ma non è una novità, prevalenza del tifo bianco azzurro che, prima dell’inizio, ha srotolato un grandissimo striscione inneggiante ai propri colori, al quale gli amaranto hanno risposto con una altrettanto bella coreografia, un’immagine stilizzata della città, ovviamente pitturata di amaranto.

La bella notizia è che accanto a tanti tifosi con le tempie colorate di grigio che in passato inneggiavano ad Abdul o a Raf, ed adesso lo fanno per Fantoni, dal padre ex giocatore amaranto, e Loschi, si sono visti tanti, tanti giovani, segno evidente che Livorno è la vera e propria Basket City, alla stregua, se non più, di Bologna.
Tanto tifo, tanto calore, qualche sfottò, ma anche una correttezza unica, che ha regalato una bella immagine di Livorno, con il suo splendido Palasport, ed ancor più delle due tifoserie, a dir poco encomiabili per l’amore con il quale seguono i propri colori.

Della partita, poco da dire, è stato un monologo della Libertas, tanto che l’unico vantaggio della Pielle è stato sull’iniziale 1-0. Poi solo amaranto, con Fratto, protagonista, assieme a Lucarelli, di una partita da MVP, e compagni sempre avanti, fino ad un massimo vantaggio di 19 punti. La Pielle, che ha tirato con percentuali inguardabili ed è stata dominata sotto le plance, ha avuto un guizzo d’orgoglio nel periodo finale, arrivando a -8 e palla in mano, ma è stata prontamente ricacciata indietro da un 5-0 tutto timbrato Lucarelli che ha di fatto scritto il “The end” alla partita.
Maurelli Group Libertas Livorno – Unicusano Pielle Livorno 72-56
(15-12, 23-12, 15-12, 19-20)
Maurelli Group Libertas Livorno: Francesco Fratto 24 (9/13, 2/4), Jacopo Lucarelli 23 (4/6, 4/7), Andrea Sipala 9 (0/2, 3/3), Tommaso Fantoni 6 (2/10, 0/1), Andrea Saccaggi 5 (0/1, 1/4), Antonello Ricci 4 (1/4, 0/0), Francesco Forti 1 (0/1, 0/3), Andrea Bargnesi 0 (0/3, 0/4), Constantin Maralossou, Gianni Mancini, Federico Madeo, Gianluca Lemmi
Unicusano Pielle Livorno: Federico Loschi 16 (0/2, 4/8), Giovanni Lenti 15 (5/8, 0/0), Michele Rubbini 8 (2/4, 1/3), Lorenzo D’Ercole 8 (1/2, 2/6), Baye Modou Diouf 5 (1/3, 0/0), Luca Campori 4 (0/4, 1/4), Andrea Lo Biondo 0 (0/1, 0/2), Gian Paolo Almansi (0/1, 0/2), Filippo Paoli, Francesco Dadomo, Zdravko Okiljevic, Filippo Cristofani