È stato un percorso lungo ed irto di difficoltà, ma alla fine la Fides Livorno, da matricola, ha strappato il pass per la prossima serie C Unica; l’uomo che l’ha guidata, il coach Emanuele Caverni, dopo cinque anni ricchi di successi ha deciso, come ci confessa in questa lunga intervista, di lasciare la navicella biancoazzurra per prendersi un anno sabbatico.

Partiamo dalla fine, nonostante abbiate raggiunto l’obiettivo C Gold, lei lascerà la panchina della Fides, come mai questa decisione?
Ho maturato questa decisione un paio di mesi prima della fine del campionato; comunque fosse terminato il torneo, avrei lasciato la panchina. Quando, a fine campionato, ho parlato con la società siamo stati d’accordo che dopo cinque anni alla Fides, era giusto chiudere un ciclo”.

La sua squadra ha agganciato la C Unica solo all’ultima giornata, avete mai avuto timore di non raggiungere l’obiettivo?
Certamente, siamo stati, per tutto il campionato, dentro al gruppo di squadre aventi diritto alla C unica, ma comunque sempre al limite delle posizioni utili per raggiungere l’obiettivo, per cui il timore di non farcela era concreto”.

Un obiettivo che stava per sfumare nelle ultime partite, nelle quali avete avuto una netta flessione, da cosa è dipeso?
Ci siamo trovati a giocare l’ultimo mese e mezzo, periodo nel quale avevamo tre importantissimi scontri diretti, con due giocatori per noi fondamentali, Venditti e Dell’Agnello, a mezzo servizio. “Nello” – Venditti n.d.c.– ha giocato le ultime partite facendo settimane di terapia e senza potersi quasi mai allenare per un problema al ginocchio, Dell’Agnello ha perso quasi 6 kg in due settimane a causa di un tremendo virus intestinale. Entrambi hanno dato tutto quello che avevano per aiutare i compagni a raggiungere l’obiettivo, ma se fossero stati al top quelle partite avrebbero avuto un’altra storia

In generale è soddisfatto del campionato della sua squadra?
Sì, sono assolutamente soddisfatto. È vero che potevamo anche essere un paio di posizioni più avanti, raggiungendo così l’obiettivo della C con più di tranquillità, ma quello che contava era arrivare a portare il Fides nella C unica, e così è stato”.

Nel roster aveva molti giocatori esperti, è stato un valore aggiunto o, soprattutto a livello fisico, ha comportato dei problemi?
“I giocatori esperti che ho allenato, hanno la stessa voglia dei ragazzini appena usciti dalle giovanili; detto questo, ovvio che qualche acciacco in più può capitare, ma nel complesso la loro esperienza è stata sicuramente un valore aggiunto. Il mio è un roster di ragazzi splendidi, nel quale anche i giocatori più sacrificati dalle mie scelte, come Busoni, Botteghi e, in parte, Lorenzini ed il giovane Pistolesi, si sono sempre allenati al massimo, facendosi trovare sempre pronti quando chiamati in causa”.

Quanto ha inciso, negativamente, l’infortunio di Ciano?
Ismael Ciano è un ottimo giocatore ed un ragazzo splendido, tutte le squadre di questo campionato sarebbero state penalizzate a perdere un giocatore di questo valore. Nonostante l’infortunio, è stato per tutta la stagione a fianco della squadra, sono sicuro che ad ottobre sarà pronto per tornare più forte di prima”.

In corso d’opera è arrivato Strozzalupi, cosa ha portato il tiratore di Siena?
Se Busoni non avesse avuto un anno così travagliato dal punto di vista fisico, avremmo potuto anche sopperire con soluzioni interne all’ infortunio di Isma; invece, abbiamo deciso di contattare “Strozza” perché avevamo bisogno di qualcuno che ci desse imprevedibilità e pericolosità offensiva nei momenti caldi della partita”.

Questo è stato un campionato sui generis, senza i playoff, cosa ne pensa?
Penso che si sarebbe potuto trovare una formula più stimolante, ad esempio si sarebbe potuto studiare un campionato con alcune squadre promosse direttamente, altre retrocesse direttamente ed una fascia intermedia di squadre a giocarsi, in una sorta di playoff, le ultime posizioni disponibili. In questo modo tutti le squadre avrebbero giocato per un obiettivo fino al termine del campionato”.

Diamo un’occhiata al torneo, secondo lei quale è stata la squadra che più l’ha impressionata, e quella che ha reso meno delle aspettative?
Montevarchi mi ha impressionata, quella di Paludi è stata la squadra più coriacea, dotata di grande fisicità e propensa a difendere forte. Poi, Fucecchio e Campi Bisenzio erano, secondo me, le squadre secondo me più complete, mentre CMB Carrara è stata la sorpresa, in positivo, del campionato. Chi ha reso meno delle aspettative? Difficile dirlo senza essere a conoscenza di tutte le dinamiche interne ad una squadra, stavolta preferisco passare”.

Se la sente di dirmi il suo quintetto ideale del campionato?
Dell’Agnello, Stolfi, Massoli, Mori, Venditti….”. Che è il quintetto della sua squadra n.d.c.

Ultima, cosa farà coach Caverni nella prossima stagione?
Appena ho smesso di essere un giocatore di basket, ho iniziato subito ad allenare. Queste ultime due stagioni poi, sono state per me molto intense dal punto di vista del dispendio di energie nervose, credo di aver bisogno di staccare per un anno e ricaricare bene le batterie. Rimarrò tifoso del Fides e di ogni singolo giocatore di questo splendido gruppo, anche se non vestirà più la casacca Fides”.

Photocredits: Paola Licheri

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