Dopo l’annuncio delle dolorose partenze ed il benvenuto ai nuovi arrivati è giunto anche il momento delle conferme in casa Etrusca San Miniato e la prima è quella del capitano, Stefano Capozio.

l’ala-pivot classe 1998 è l’unico giocatore ad aver disputato tutti e otto i campionati di Serie B (unica) di San Miniato, al suo fianco si sono avvicendati in questo periodo oltre sessanta diversi compagni di squadra e lui è passato dal vestire i panni dell’esordiente all’essere il punto di riferimento nello spogliatoio, grazie all’esperienza maturata, alla coesistenza con compagni di grande personalità e ad una innata leadership.

Ecco il commento del capitano del sodalizio della Rocca sulla nuova stagione:

Sono molto contento di continuare a far parte del mondo Etrusca e non vedo l’ora di tornare in palestra! Dopo un anno difficile e dopo delle partenze importanti di giocatori storici, ma soprattutto di amici, come Rena (Quartuccio n.d.r.) e Toz (Luca Tozzi n.d.r.), c’è il bisogno di ripartire da persone giuste, con la giusta mentalità e credo fermamente che le scelte della Società siano state fatte andando in questa direzione, ma soprattutto c’è la necessità di tornare in palestra con entusiasmo per divertirsi, noi come squadra insieme al nostro pubblico.

C’è il bisogno di tornare a respirare quello ‘spirito Etrusca’ che nella scorsa stagione, per vari motivi, è venuto un po’ a mancare e che i nuovi ragazzi dovranno essere bravi a fare loro. Ci sarà anche uno staff quasi completamente nuovo e sono curioso ed entusiasta di incominciare questa nuova avventura insieme.

La stagione non sarà facile in quanto mi aspetto che le squadre che ci troveremo ad affrontare in campionato saranno di un livello alto e per quanto riguarda il gruppo, ci sarà una squadra nuova, saremo molto giovani rispetto agli scorsi anni e ciò all’inizio potrà farci pagare un po’ in termini di inesperienza nella categoria, ma sono convinto che con la giusta mentalità e la costanza nel lavoro potremmo arrivare a toglierci delle soddisfazioni.

Photocredits: Luciano Maggiorelli

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