Tante emozioni in Gara-4 dei playoff, vediamo cosa è accaduto nei due tabelloni

TABELLONE 1

Le due semifinali si confermano appassionanti ed a dir poco equilibrate, tanto che entrambe le serie si decideranno in appassionanti Gara-5. La prima si giocherà a Livorno, dove la Caffè Toscano Livorno affronterà la Del Fes Avellino, brava ad impattare la serie. Gli irpini tengono sempre la testa, ed il cuore, dentro la partita, anche quando i labronici sembravano aver preso il sopravvento. La Pielle, infatti, dopo 4’ del secondo periodo, era avanti 9, sul 30-21, e palla in mano, sembrava l’avvio della strada verso il successo, ed invece Avellino ha infilato quattro “triple” consecutive, una di Burini e tre di uno scatenato Verazzo, ed in poco più di tre minuti impatta il match a quota 33, per poi chiudere il primo tempo avanti di due, sul 38-36, con una tripla sulla sirena di Nikolic.

Determinante, nella rimonta irpina, il 5/8 da oltre l’arco nei secondi 10’, a fronte dello scialbo 0/4 dei labronici. Al rientro dagli spogliatoi, Avellino continua a dettare legge, inaridendo le bocche da fuoco Pielle, che segna appena 10 punti con un misero 3/12 dal campo e ben 6 palle perse. Alla fine del terzo periodo la Del Fes è così avanti di 8 sul 54-46. Nel periodo finale ti aspetti la riscossa della testa di serie numero 1, ed invece Avellino si porta subito sul +12, per poi arrivare anche sul +16 e chiudere con un netto 73-62 che rimanda tutto alla bella di mercoledì prossimo a Livorno.

Determinante, oltre alle scarse percentuali della Pielle (21/55 dal campo), la netta supremazia di Avellino sotto le plance, con Bortolin e compagni in grado di strappare 18 rimbalzi in più dei rivali, una enormità. Tra i singoli, monumentale prestazione di Verazzo, autore di una doppia doppia da favola, con 13 rimbalzi e 27 punti in altrettanti minuti di utilizzo, con 3/4 da due e 6/6 nelle triple. In casa Pielle l’unico a salvarsi è Pagani; per il numero 6, 23 punti con 9/13 dal campo, mentre delude, per la seconda partita di fila, Chiarini che tira con un misero 1/11 dal campo.

Si allunga a gara-5 anche la sfida tra la Fabo Herons Montecatini e la Tecnoswitch Ruvo di Puglia, con i termali bravi a gettare il cuore oltre l’ostacolo ed a portare a casa un confronto ricco di insidie e contrattempi. Ne esce una partita tiratissima, dai bassi punteggi, nella quale i termali tengono sempre in mano le redini del punteggio, con Ruvo che prova la rimonta nel quarto finale, arrivando fino al -2 e sprecando un paio di occasioni per chiudere gara e serie.

I termali partono meglio dei rivali, trovando con buona continuità la retina avversaria, ed al primo intervallo sono avanti di sei lunghezze, sul 22-16. In avvio del secondo periodo gli “Aironi” sembrano spiccare il volo, scappando fino al +13, sul 32-19, ma Ruvo, con due triple di Contento e Galmarini, torna a contatto, chiudendo il primo quarto sotto di appena quattro lunghezze, sul 35-31. Nel terzo periodo, la Fabo sembra allungare in modo definitivo; presi per mano da Chiera e Lorenzetti, i termali volano fino al +12, per poi chiudere il terzo periodo avanti di 10, sul 53-43. L’avvio del periodo finale è favorevole ai termali, avanti di 13 a meno di 6’ dalla fine, sul 57-44; partita in ghiaccio? Ma proprio no, Montecatini si pianta in attacco, segnando appena 5 punti negli ultimi 6’, e Ruvo, lentamente, ma inesorabilmente, si avvicina, ma, anche per la grande difesa Herons, sbaglia per due volte il tiro del pareggio e poi, proprio sulla sirena, la tripla del successo, con Jackson, un tiro, però, obiettivamente, a bassa percentuale.

Alla fine, esultano i termali, privi dell’infortunato Sgobba e con Radunic in campo per appena 9’. In una partita dalle basse percentuali, spicca l’ottima prestazione di Chiera, autore di 17 punti in 31’ di utilizzo, con 2/3 da due e 3/6 da lontano, e quella di Lorenzetti, 10 in 22’ sul parquet. Nei pugliesi, 14 a testa di Traini e Leggio, mentre delude Jackson, in doppia cifra a quota 10, ma con 3/10 al tiro.

TABELLONE 2

Se nel tabellone 1 è lotta senza quartiere, nel 2 si conoscono già le due squadre che si contenderanno il pass per il paradiso della Serie A2. Alla Akern Libertas, già qualificata venerdì con la vittoria di Jesi, si aggiunge la Liofilchem Roseto, che, in virtù del miglior piazzamento nella stagione regolare, avrà dalla sua il vantaggio del fattore campo.

Gli abruzzesi, infatti, chiudono la serie con la Ristopro Fabriano, espugnando il parquet marchigiano, al termine di una partita nella quale i padroni di casa rimangono in partita solo nel primo periodo, chiuso avanti di due, sul 25-23, grazie ad una tripla di Stanic proprio sulla sirena. Nei secondi 10’, ecco la stoccata decisiva, Roseto stampa un parziale di 24-11, presa per mano da un Santiangeli da 10 punti in altrettanti minuti di utilizzo, con 3/4 dal campo e 2/2 nei liberi.

A metà partita Matzaris e compagni vantano così undici lunghezze di vantaggio. Al rientro dagli spogliatoi, Fabriano prova a rientrare in partita, arrivando fino al -4 nel corso del terzo periodo, ma poi Roseto allunga con il trascorrere dei minuti, portandosi sul +13 a 4’34” dalla sirena, per poi chiudere senza dannarsi troppo l’anima con il punteggio di 87-80. Determinante, nella vittoria di Roseto, le ottime percentuali: alla fine la compagine di Gramenzi tira con 18/31 di due e 14/32 da oltre l’arco. Chapeau. Tra i singoli, a Niccolai non basta portare quattro uomini in doppia cifra, con Stanic a 25 e Granic a 16, di fronte ai cinque di Roseto, che ha 19 punti di Santiangeli e 12 da Maiga.

Photocredits: Francesco Danti (Fabo Herons Montecatini

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