Vado al Pana per vincere l’Eurolega”, le parole dette da Kostas Sloukas questa estate si sono incredibilmente avverate in una calda serata berlinese, con il “Pana” che batte in rimonta il Real Madrid e torna a colorare di verde l’Eurolega, alzando il trofeo dopo ben 13 anni di astinenza.

L’ultimo alloro degli ateniesi risaliva infatti all’ormai lontano 2011. Parole che risuonano ancora più forti perché la scorsa estate Sloukas lasciò l’Olympiacos per passare agli eterni rivali del “Pana”, un po’ come se Francesco Totti di punto in bianco avesse deciso di lasciare la Roma per vestire la maglia della Lazio.

Sloukas non solo ha alzato il trofeo, ma lo ha fatto con una prestazione straordinaria nella finale contro il grande favorito Real Madrid, la squadra che da due anni ha dimostrato di essere la più forte del Vecchio Continente. Alla sua nona finale europea, a 34 anni, con un problema al polpaccio, il greco ha giocato una partita memorabile, realizzando 24 punti in altrettanti minuti di gioco, con 2/2 da due e 4/4 da tre, incluse le due triple da distanza siderale che nel finale hanno indirizzato la coppa verso Atene, per un complessivo 31 di valutazione davvero da urlo. Logico e conseguente il titolo di MVP, con il Real Madrid ad inchinarsi di fronte alle prodezze di Kostas.

Niente “back to back”, dunque, per i bianchi di Spagna, che pure avevano iniziato la finale mostrando un basket scintillante, infilando nel canestro di Ataman la bellezza di 36 punti nei soli 10’ iniziali, valsi il +11 già al termine del primo periodo. Le premesse per una facile vittoria sembravano esserci tutte, ed invece il Pana ha ridotto il fatturato offensivo del Real nel secondo quarto, chiuso a favore dei greci 24-18, con annesso -5 all’intervallo lungo. Il capolavoro del Panathinaikos, però, è arrivato nel secondo tempo, con una difesa asfissiante che ha costretto le tante bocche da fuoco del Real ad appena 26 punti realizzati in 20’, di cui appena 7 nel terzo quarto.

Proprio il periodo nel quale il “Pana” non solo ha cominciato a crederci, ma ha messo la testa avanti, sporcando ogni tiro, ogni passaggio, ogni rimessa ai madrileni che in un amen sono andati sotto nel punteggio. All’ultima pausa, la partita però era ancora viva, con il Real indietro di soli tre punti, ma nel periodo finale i greci hanno straripato, infilando 31 punti nel canestro spagnolo, con Sloukas ad infilare due bombe da distanza siderale quando la zona chiamata da Mateo stava mettendo dei granelli di sabbia nei meccanismi offensivi di Ataman. Al Real non è bastata la zona, non è bastato neanche l’“hack Lessort”, negli ultimi minuti, nella disperata speranza, vana, che il centro greco sbagliasse qualche libero, ed alla fine è stato trionfo per i tanti tifosi ellenici che hanno reso l’area berlinese una piccola “OAKA”.

Da sogno la partita di Sloukas, quasi quella di Nunn, 21 in 24’ di utilizzo, e Lessort, 17 con 6 rimbalzi, mentre nel Real da salvare qualche sprazzo di Musa, 15 alla fine, Campazzo (11) e l’ex Olimpia Rodriguez (11) mentre si è visto poco Tavares, che non è riuscito a sfruttare la sua debordante superiorità fisica.

Due parole, per chiudere, le merita anche Ergin Ataman, bravo a condurre i suoi alla perfezione, un altro che ha sempre creduto nelle possibilità della sua squadra, tanto da aver affermato convinto dopo il pessimo avvio di stagione che “l’Eurolega la vinciamo noi del Panathinaikos”.

È l’ennesimo capolavoro del coach turco, visto in Italia alla guida di Mens Sana e Fortitudo, alla terza Eurolega conquistata nelle ultime quattro stagioni. Chapeau….
Da ricordare che, nella finalina, l’Olympiacos Pireo aveva battuto, per 87-84, il Fenerbahce.

Real Madrid – Panathinaikos 80-95

Parziali: 36-25; 54-49; 61-64; 80-95

Real Madrid: Hezonja 8, Tavares 4, Ndiaye 8, Musa 15, Campazzo 12; Causeur 2, Fernandez, Rodriguez 11, Porier 8, Llull 6, Yabusele 6. All. Mateo
Panathinaikos: Papapetrou 4, Grant 11, Nunn 21, Lessort 17, Mitoglou 8; Kalaitzakis 2, Vildoza 3, Antetokounmpo, Grigonis, Hernangomez 5. All. Ataman.

Photocredits: Savino Paolella

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