La promozione di Arezzo è arrivata sul filo di lana, quando soltanto i tifosi amaranto più accesi ci credevano; i ragazzi di Marco Evangelisti, infatti, hanno acciuffato la Serie B espugnando, in una calda gara 5, la “Toscanini” ad Arezzo, conquistando un obiettivo insperato ad inizio stagione, ma diventato sempre più concreto con il trascorrere delle giornate, a maggior ragione dopo l’inserimento del playmaker argentino Facundo Toia.
Il sudamericano, infatti, oltre a produrre tanti punti, è stato bravo a far lievitare il rendimento di un roster nel quale, comunque, c’erano elementi di grande valore per la categoria, come Veselinovic, Fornara e Daniele Rossi.
Per rivivere una stagione straordinaria per il basket aretino, in una accoppiata vincente con l’Arezzo calcio dominatore del campionato di Serie D, abbiamo ascoltato i protagonisti di chi questa squadra l’ha creata e condotta, dalla panchina e sul parquet: il Presidente Mauro Castelli, il coach Marco Evangelisti ed il Capitano, e figlio del Presidente, Claudio Castelli, che, alla festa promozione, ha annunciato, con gli occhi lucidi, il ritiro dall’attività agonista.
La vittoria di Prato è arrivata forse nel momento meno atteso, contro una squadra che aveva appena espugnato Arezzo, e con voi che dovevate fare a meno dell’infortunato Fornara, qual è stato l’elemento decisivo nella vittoria?
Il presidente, Mauro Castelli: “Tanti sono stati gli elementi fondamentali nella nostra vittoria; il più importante è la grandissima coesione del gruppo, con i ragazzi che, dopo l’infortunio di Fornara, si sono ancora più coesi ed hanno lottato fino allo stremo delle forze. La seconda sicuramente il fatto che il giorno prima di gara 5, sia la dirigenza che l’allenatore, parlando con i ragazzi, abbiano detto la stessa cosa e cioè che per battere Prato dovevamo giocare con più grinta e aggressività di loro, per sorprenderli come era avvenuto in Gara 2. Il terzo elemento potrebbe consistere la problematica che abbiamo avuto per arrivare a Prato, con la coda in autostrada e, conseguentemente, l’ansia di arrivare in ritardo abbia distolto l’attenzione dei ragazzi dalla partita, cosa che, invece, non hanno fatto i ragazzi di Prato, che magari hanno sentito tutta la pressione per l’importanza del match”.
L’allenatore, Marco Evangelisti: “L’elemento decisivo di gara 5 è stato sicuramente il fattore “gruppo”, alimentato dalla voglia di non farsi portare via l’obiettivo che ci eravamo guadagnati fino a quel momento con mesi di duro lavoro. Per quanto riguarda invece l’aspetto tattico, abbiamo cambiato qualcosa nel tipo di difesa per non concedere quello che ci aveva fatto più male nelle prime quattro partite. Ma la vera differenza l’ha fatta l’atteggiamento aggressivo dei ragazzi in tutte le situazioni di “uno contro uno”.
Il Capitano, Claudio Castelli: “Paradossalmente il grave infortunio riportato da Federico è stato una degli elementi decisivi; la sua disavventura ci ha uniti ancora di più, ed a Prato abbiamo giocato anche per lui, in un momento così brutto per il nostro compagno, volevamo dargli un po’ di gioia. Direi che ci siamo riusciti”
Nel girone di andata siete incappati in qualche balbettio di troppo, da cosa sono dipesi e qual è stato l’episodio che vi ha fatto capire che potevate aspirare alla promozione?
Il presidente, Claudio Castelli: “Erano difficoltà che avevamo messo in preventivo, e rientrava con quello che era il nostro obiettivo, ovvero fare un buon campionato, magari raggiungendo i playoff. Quindi, secondo me, non abbiamo avuto tentennamenti, semplicemente questo gruppo doveva amalgamarsi dal punto di vista tecnico, anche perché avevamo inserito nel roster diversi nuovi giocatori. Il momento nel quale è cambiato tutto è stato durante la cena per le festività natalizie, quando abbiamo pensato di inserire un playmaker esperto nel roster; per trovare quello giusto è servito un mese e mezzo e, dopo aver visionato decine di giocatori, siamo stati bravi a scegliere Toia. Grazie al suo inserimento ed ai progressi che ne sono seguiti, abbiamo iniziato a pensare alla promozione.”
L’allenatore, Marco Evangelisti: “Nel girone di andata dovevamo ancora trovare i giusti equilibri. La squadra aveva nel quintetto base e come primo cambio, giocatori giovani che dovevano adattarsi ad un sistema di gioco che ha come primo obiettivo quello di giocare insieme, leggendo cosa concede la difesa. Con il trascorrere delle giornate, tutti siamo andati in crescendo ed a turno ogni giocatore è stato protagonista”.
Il Capitano, Claudio Castelli: “Non è mai agevole riuscire a far girare al meglio, fin dalle prime gare di campionato, una squadra, a maggior ragione quando nel roster ci sono nuovi elementi di grande spessore. Di fatto, dovevamo conoscerci meglio e lavorare; non è certo un caso che nella seconda parte del campionato siamo cresciuti tantissimo, facendo un fenomenale girone di ritorno”.
L’impressione, suffragata dalle statistiche, è che sia stato determinante l’inserimento nel roster del playmaker argentino Facundo Toia
Il presidente, Mauro Castelli: “Quello che a noi mancava, era proprio un giocatore esperto, in grado di gestire in regia il gioco; in questa ottica l’arrivo di Toia ci ha dato tanto, così come l’innesto di Matteo Cutini che ci ha permesso di aumentare le rotazioni a disposizione di coach Evangelisti”.
L’allenatore, Marco Evangelisti: “Stiamo parlando di un giocatore, Toia appunto, che dispone di una intelligenza ed una conoscenza del gioco sicuramente degna di una categoria superiore. Il play argentino è stato bravo a capire, appena arrivato, cosa serviva a questa squadra; si è subito messo a disposizione del gruppo, facendo lievitare il rendimento di tutti i compagni”
Il Capitano, Claudio Castelli: “L’inserimento di un giocatore come Facundo è stato fondamentale per noi; grazie a lui siamo riusciti a fare quel salto di qualità che ci mancava. Non solo, Toia è anche un ragazzo fantastico fuori dal campo, ed al suo arrivo il gruppo è diventato ancora più forte”.
Siete stati bravi a risvegliare anche l’entusiasmo del pubblico, oltretutto in una stagione nella quale l’Arezzo calcio ha dominato il proprio campionato, risalendo in Serie C
Il presidente, Mauro Castelli: “Arezzo non ha una grandissima cultura sportiva, la nostra società lavora costantemente da tanti anni per portare la pallacanestro ad essere amata anche da chi non frequenta i palazzetti. Ciò che ci riempie d’orgoglio è l’aver portato 1200 persone in tribuna, almeno la metà delle quali non aveva mai visto una gara di basket, in gara 4, alla quale è seguita la delusione per la sconfitta. Poi è arrivata la vittoria di Prato, e la notizia che c’erano centinaia di persone ad aspettarci al palazzetto mi ha veramente emozionato, così come l’aria che si respira in città in questi giorni”.
L’allenatore, Marco Evangelisti: “Di tutto quello che abbiamo fatto, questa è la parte più bella; in avvio di campionato giocavamo di fronte a 200 persone, nei playoff il palasport era sempre gremito. Anche il ritorno del pubblico è stato merito dei ragazzi, che hanno sempre dato tutto sul parquet. I tifosi si sono affezionati alla squadra e hanno scoperto cosa voglia dire giocare, sudare e soffrire per uno sport meraviglioso. Credo che questi ragazzi siano un grande esempio per i giovani del settore giovanile perché quest’anno sono andati tutti sopra i propri limiti, offrendo sempre il meglio del loro rendimento”.
Il Capitano, Claudio Castelli: “Il grande afflusso di pubblico è stata la cosa più bella, soprattutto per noi aretini che giochiamo per passione e amore di questa maglia; la scena nella quale si vedono i tifosi aspettarci al palazzetto dopo la partita mi rimarrà impressa nella mente per tutta la vita”.